POST ARTE N.2


VEDERE E CAPIRE UN'OPERA D'ARTE


Un saluto e ringraziamento a quanti hanno aderito a questa iniziativa su un tema molto importante quale è il conoscere le leggi naturali che regolano la percezione fisica e le percezioni istintive del nostro animo. Spero che l'argomento riscuota interesse e apra discussioni costruttive che colmeranno nostre lacune in materia e apriranno comunque questioni. Aggiungo la mia esperienza di pittore e invito chi è più preparato a confrontarsi e contribuire. 

I vari articoli successivi ci porteranno a un grado di competenza base e al loro completamento si potrà capire come si può organizzare una pittura, cosa c'è dentro, quale espressione sentiamo più vicina,... E tanto altro, per giungere a guardare un'opera con un nostro modo di vedere, ovvero un nostro 'occhio critico' e così non staremo di certo muti davanti a un lavoro di un artista.

Cercherò di scrivere in maniera semplice e quel tanto necessario per avviare una interazione con tutti voi e se ritenete il mio linguaggio 'complicato' fatemelo sapere.

Bene! 

Comincio col dire che oggi l'arte è aperta a ogni tipo di linguaggio e con le applicazioni tecnologiche, continuamente in evoluzione, non si riesce più a stargli dietro, creando difficoltà di comprensione non solo nel pubblico ma perfino negli stessi artisti che la producono facilmente superati nel loro operare. Per cui gli interrogativi in merito sono diversi.

Quello che importa è forse solo il farsi notare e provocare? Dov'è il sentimento che traspariva dalle opere, dov'è la bellezza? Come è possibile orientarsi in questa confusione? E' vero che l'arte precorre i tempi, ma stiamo esagerando? Saremo capaci di assimilare tutto ciò per ideare altro? Le domande che ci poniamo sono tante e il caos rimane. Ognuno di noi non vorrebbe essere escluso dall'estetica contemporanea, ma lo sforzo che deve fare per comprenderla appieno è in relazione al proprio livello culturale e alle esperienze, non più al sentimento e allo 'storico' criterio di bellezza, è un procedere veloce oltre quello che si sa. 

E per 'storico' intendo quel criterio assimilato innanzitutto dall'ambiente dove viviamo e poi dall'insegnamento avuto nell'età scolastica specialmente in quella di 'imprinting' coincidente con la licenza media inferiore. La società in cui viviamo e l'istruzione dovrebbero permettere e insegnare la fruibilità dell'arte proprio per proteggerne il grande valore che ha.

Non nascondo che sono molte volte in difficoltà nel comprendere queste nuove espressioni e forse è proprio questo ciò che mi stimola a studiarle, chiaramente con i miei limiti. Il ricordo di una Quadriennale d'Arte a Roma del settantadue, in cui ebbi per la prima volta l'occasione di vedere vecchi sacchi rappezzati, tele tagliate, con i chiodi sul retro, quadri perfino in unico colore, per non parlare di scatolette contenenti merda, è lontano, e tutti voi sapete di quali Artisti sto parlando (Burri, Fontana, Castellani, Manzoni). Eppure la mia cultura ed esperienza di allora, che mi aveva aiutato a comprendere l'Impressionismo, l'Espressionismo astratto e l'Informale, ne uscì a dir poco meravigliata.

Quindi come vedete l'argomento non è una cosa proprio semplicissima, ma dovrete continuare a leggere il prossimo POSTARTE N. 3 dove mi addentrerò meglio nelle soluzioni.

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